FilmMaker Fest, Festival Internazionale di Cinema di Milano, 2012
La giuria composta dai soci Audiodoc:
Ornella Bellucci
Marzia Ciamponi
Daria Corrias (presidente audiodoc)
Elisabetta Ranieri
Gianluca Stazi (presidente della giuria)
assegna il premio Audiodoc per il miglior utilizzo del suono
a
Leviathan di Lucien Castaing-Taylor e Véréna Paravel
perché è un pugno nello stomaco ma, al tempo stesso, è irrinunciabile proseguire nell’ascolto dei suoni di macchine/pesci/uomo/mare/uomo/uccelli/macchine, senza confini.
Un suono splendido, dove il limite delle attrezzature diventa elemento di composizione all’interno di un magma potente e raffinato.
Ci tornano in mente i capolavori di Vittorio De Seta, “Contadini del mare” (1955) e, soprattutto, “Pescherecci” (1958), documentario nel quale il rumore del motore costituisce un continuum sonoro, fuso a momenti con brevi frasi degli uomini e cigolii meccanici dello scafo.
Ritorniamo al tempo in cui la luce del giorno era preziosa e le notti completamente buie e misteriose.
Lungo le coste di New Bedford, nel Massachusetts, la pesca è un’antica tradizione. Come nel Moby Dick di Melville, è la metafora dell’eterno scontro tra uomo e ambiente, una lotta per la sopravvivenza in cui il rispetto convive con il timore e i sentimenti trascendono la razionalità. In un paesaggio ostile e impetuoso, navi con la prua puntata verso il mare aperto solcano onde minacciose, mentre i gabbiani volteggiano in un cielo spesso plumbeo, dando un’aria suggestiva a una sfida tra uomo, tecnologia e natura che si attua secondo traiettorie millenarie.
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