Trittico dello spaesamento

Triangolo Scaleno Teatro
TRITTICO DELLO SPAESAMENTO
La produzione artistica di Roberta Nicolai, attualmente in corso è un progetto triennale

Il Trittico è un’indagine sul sentimento e il significato dello spaesamento dell’uomo contemporaneo. I quadri che lo compongono prendono in esame l’identità personale, le relazioni familiari e il rapporto d’amore e traggono la struttura filosofica dai testi di Agamben di cui conservano il titolo: Profanazioni, Nudità, L’uomo senza contenuto.

Nudità, secondo quadro del Trittico, indaga l’identità personale all’interno delle relazioni familiari. È attualmente in prova e debutterà ad ottobre.


Quattro in scena. Qualunque cosa accada ci si ama. Separarsi è impossibile. Bisognerebbe riuscire a guardarsi nello specchio e vedere soltanto se stesso. Ma questo non accade mai. Padre, madre, figlio, figlia, un unico organismo complesso fatto di un archivio che si è costruito nel tempo di due generazioni e che si compone di gesti, memoria, abitudini, lessico, tratti somatici e sentimenti. Ognuno è figlio e padre, figlia e madre. Le immagini un album di famiglia. I confini individuali sono continuamente in costruzione e il tempo ha un andamento non lineare. È sempre troppo tardi o troppo presto. I vecchi sono i figli di genitori adolescenti. Capita che i genitori siano bambini. E i figli troppo anziani e troppo stanchi. Spesso i figli sono la fine di un’epoca. Si gioca a lasciare indizi, tracce: chi è il padre? chi è il figlio?
Quattro materassi, uno per ogni corpo. Intorno è stata costruita una casa. Le stanze sono un po’ troppo piccole, all’interno si può stare ma è un po’ come indossare una stanza.
Nella casa un solo evento. Il figlio si ammala. Poi muore.
Quando uno dei componenti di una famiglia si ammala, la famiglia si ammala e per continuare a vivere si trasforma, si adatta, si cura, ricorda e combatte.
Ma che significa salvare? Perché non c’è nulla, nella creazione, che non sia destinato a perdersi … lo scialo quotidiano dei piccoli gesti, delle sensazioni minute, di ciò che attraversa la mente in un lampo, le trite parole sprecate eccede di gran lunga la pietà della memoria e l’archivio della redenzione. (G. Agamben, Nudità)
La famiglia è un linguaggio, una partitura fisica governata interamente da metafore. Questo è il testo. A tratti coincide con le parole ma quasi sempre scorre silenzioso nei gesti. Il testo è lo stesso per tutti ma il processo, la vita, è individuale, diversa in ognuno. I gesti si ripetono. Poi rimpiccioliscono. Nel gesto piccolo il contatto di ognuno con il proprio corpo si fa profondo, discende in verticale nel tempo. E quel punto è così sensibile che lì ognuno non è più solo se stesso, è anche suo padre e sua madre e suoi fratelli. È archivio vivente. Lì c’è una possibile salvezza e allo stesso tempo la percezione di sé come l’insalvabile, come pura corporeità, denudamento della pura funzionalità del corpo. La Metamorfosi di Kafka è il luogo narrativo della scena, la materia in cui le due sunan di Dio, la creazione e la redenzione, denunciano il loro scollegamento e l’impossibilità della salvezza disattiva la creazione. Di fronte a tale spettacolo l’angelo Iblis, che ha occhi soltanto per la creazione, non può che piangere l’inutile spreco.
È una soglia, un punto esatto, del Trittico e di ogni corpo. Banalmente si potrebbe chiamarlo cuore.

Ideazione, drammaturgia e regia
Roberta Nicolai

Interpreti
Michele Baronio,
Rosa Palasciano,
Valerio Peroni,
Arianna Veronesi

Costumi e scene
Andrea Grassi
Disegno sonoro
Gianluca Stazi
Disegno luci
Gianni Staropoli
Scenotecnica
Claudio Petrucci
Comunicazione
Enea Tomei
Organizzazione
Elisa Vago

Produzione triangolo scaleno teatro
In collaborazione con Kollatino Underground e Angelo Mai

ANTEPRIMA: Festival MOVI|MENTALE Galleria Toledo Napoli – 9 ottobre
DEBUTTO: Centrale Preneste Roma – 12 ottobre

Link:
tritticodellospaesamento.it
triangoloscalenoteatro.it

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