“Le Otto Montagne“, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Paolo Cognetti vincitore del Premio Strega 2017 farà tappa in concorso al Festival di Cannes 2022, diretto da Felix van Groeningen & Charlotte Vandermeersch vede protagonisti Luca Marinelli e Alessandro Borghi.
“Le otto montagne” racconta la storia di un’amicizia. Un’amicizia nata tra due bambini che, divenuti uomini, cercano di prendere le distanze dalla strada intrapresa dai loro padri ma, per le vicissitudini e le scelte che si trovano ad affrontare, finiscono sempre per tornare sulla via di casa. Pietro è un ragazzino di città, Bruno è l’ultimo bambino di uno sperduto villaggio di montagna. Negli anni, Bruno rimane fedele alle sue montagne, mentre Pietro è quello che va e viene. Il loro incontro li porterà a sperimentare l’amore e la perdita, riconducendo ciascuno alle proprie origini e facendo sì che i loro destini si compiano, mentre i due scopriranno cosa significa essere amici per sempre.
Buona parte delle riprese de “Le otto montagne” si sono svolte a Graines, frazione del comune di Brusson (Val d’Ayas) e nel suo Museo. L’edificio è un affascinante esempio di cultura materiale che, tra i suoi spazi, conserva la latteria e la piccola scuola. In questo caso, la produzione ha dato il suo concreto contributo, inserendosi nel progetto di riqualificazione e consolidamento presentato dalla Consorteria, a cui appartiene il Museo. Le Consorterie, o domini collettivi, sono una forma di proprietà comunitaria tradizionale diffusa in tutte le Alpi, ma particolarmente sentita in Valle d’Aosta. Si stima che un sesto della superficie agroforestale appartenga a Consorterie, che si prendono cura dei beni comuni – pascoli, boschi, acque, sentieri, edifici destinati a un uso pubblico come la scuola – garantendone il godimento esclusivo alle comunità di riferimento. In cambio dell’uso degli spazi, la produzione cinematografica ha già fatto realizzare interventi di consolidamento e di restauro, eseguiti nel rispetto delle norme di tutela paesaggistica e impiegando artigiani e ditte locali, gli unici in grado di operare nel rispetto della tradizione. Un impegno dunque che va ben oltre l’allestimento di set convenzionali, con scenografie realizzate per l’occasione e poi rimosse. Sempre in Val d’Ayas č stato portato a termine un altro intervento: una barma da rudere è tornata ad essere una casa vera e propria. Un lavoro realizzato nel pieno rispetto delle norme paesaggistiche, con il coinvolgimento di numerosi professionisti locali.

Reparto suono
Alessandro Palmerini … sound mixer / sound
Luca Gizzi … boom operator
Emanuele Sica … 2nd Boom operator
Alessandro Feletti … sound editor
Andrea Caretti … sound editor
Gianluca Stazi … sound editor
Michele Baroni … music editor
Thomas Giorgi … sound effects editor
Riccardo Marsana … sound effects editor
Marco Ciorba … foley artist