L’AMORE E LA FOLLIA
(Italia/Francia, 2012, DCP, 62’)
Sulcis Iglesiente. Manlio e Silvestro. Le loro vite si alternano intrecciandosi sempre più, fino a unirsi nella miniera di San Giovanni, dove nel ’92 si barricano per mesi, minando l’ingresso con l’esplosivo per scongiurarne la chiusura. Nei ricordi della rivolta i loro spiriti da combattenti fanno rivivere il trauma della fine delle miniere.
con Manlio Massole e Silvestro Papinuto
soggetto e regia: Giuseppe Casu in collaborazione con Gianluca Stazi
montaggio: Aline Hervé
suono: Gianluca Stazi
fotografia: Giuseppe Casu
musica originale: difondo
suono in presa diretta: Gianluca Stazi
organizzazione e produzione: Tratti Documentari
aiuto regia: Paolo Ferri
montaggio del suono: Gianluca Stazi
titoli: Adriano Mestichella
color correction: Ercole Cosmi
post produzione video: Ercole Cosmi
location: Giuseppe casu e Gianluca Stazi
supporto tecnico: Nanni Pintori
traduzioni: Coralie Bidault e Laura Sanna
produttore esecutivo per Sitpuntocom: Salvo Accorinti
produttore esecutivo per Zebrasfilms: Didier Zyserman
FESTIVAL
TORINO FILM FESTIVAL:
Sabato 24 novembre ore 18.00
Domenica 25 novembre ore 15.00
Martedì 27 novembre ore 12.00
MULTISALA LUX – Torino
BIF&ST – BARI INTERNATIONAL FILM FESTIVAL
Venerdì 22 marzo alle ore 15:00
Multicinema Galleria – Bari
TRENTO FILM FESTIVAL
sabato 27 aprile ore 19:15
giovedì 2 maggio ore 15:15
Multisala G. Modena – Trento
CONTEST – IL DOCUMENTARIO IN SALA – ROMA
giovedì 6 giugno ore 22:30
venerdì 7 giugno ore 17:00
Nuovo Cinema Aquila – Roma
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FACCE E VOCI DI UNA RIVOLTA NELLA MINIERA
da Repubblica, 24 novembre 2012
CI SONO, nel cinema, certe immagini che fanno silenzio. Lo fanno intorno a loro e dentro di te che guardi. Guardi facce e voci. Le voci, in genere, si ascoltano. Ma al cinema, quando è buon cinema, si vedono anche. Eccole qui, sono due. Due facce e due voci che raccontano qualcosa che non è stato solo uno sciopero, ma una vera rivolta, uno scatto d’ orgoglio, una testimonianza di onore e coraggio: l’ occupazione di una miniera cominciato da trenta minatori che si sono asserragliati dentro con le cariche di esplosivo. Era il maggio del 1992, il tempo in cui in Sardegna, nell’ Iglesiente, nel Sulcis, si dovevano chiudere tutte le miniere metallifere, ormai non più convenienti. Di queste due facce e di queste due voci, dentro e fuori dalla miniera, è fatto “L’ amore e la follia” di Giuseppe Casu (al Lux oggi ore 18, replica domenica e martedì). Un documentario che raccoglie filmati d’ epoca, ricordi e buone ragioni ancora attuali. Cuce insieme amarezza e orgoglio, sconfitta e voglia di non cedere. Si parla di una protesta, uno sciopero che, così come l’ hanno fatto, non l’ aveva fatto nessuno, mai. Contro i padroni e contro i sindacati, pure loro contrari. «Noi abbiamo visto cose che gli altri non possono vedere -dicono i minatori-, perché noi costruiamo e poi con una carica d’ esplosivo distruggiamo: se non sei con noi, non le vedi più?». Non volevano tenere aperte le miniere. Sapevano non facevano guadagnare. Erano da tempo fuori mercato. Chiuderle andava bene, almeno i figli non avrebbero fatto una vita dura come la loro. “Chiudiamo, ma nella zona dovranno sorgere altre imprese per dare lavoro al territorio”, dicono. Volevano tenere aperta la vita. La loro e quella di un pezzo di Sardegna. Che poi, forse, è la vita di tutta la Sardegna. E dell’ Italia intera. E perfino dell’ Europa.
GIAN LUCA FAVETTO
per info:
www.tratti.org – info@tratti.org
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Link progetto:
Miniere
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